Il progetto è nato dalla constatazione dell’importanza delle problematiche delle donne immigrate, portatrici di una doppia alterità: due volte altre, due volte a rischio di pregiudizi e conseguente oppressione e sfruttamento. Sono donne che si trovano a fare i conti con un lacunoso rispetto dei diritti delle donne, soprattutto in ambito lavorativo, e con tutte le difficoltà dello status di migrante. Il fenomeno migratorio fa emergere infatti la più generale difficoltà di comunicazione con le quali l’immigrato si scontra durante il percorso di inserimento, e il gap comunicativo appare ancora più evidente quando l’immigrato è una donna, rendendo questa condizione una sintesi delle problematicità relative al tema dell’identità di genere e dell’alterità.
Per questi motivi l’idea progettuale si è incentrata attorno all’azione di empowerment di giovani donne attraverso un percorso di formazione e nelle problematiche di genere, di identità e di rispetto delle alterità.
Il progetto ha avuto la durata di un anno, durante il quale, con un incontro settimanale pomeridiano abbiamo esplorato gli strumenti del teatro sociale, del counseling teatrale, la non formal education e altre metodologie per elaborare una campagna di comunicazione sulla questione di genere e un prodotto teatrale sviluppato collettivamente
Giovani donne in un percorso di formazione sulle problematiche di genere, su identità e di rispetto delle alterità. Esplorando gli strumenti del teatro sociale, del counseling teatrale, della non formal education e altre metodologie per elaborare una campagna di comunicazione sulla questione di genere e un prodotto teatrale sviluppato collettivamente.